I rifiuti di plastica vengono visti oggi come uno dei maggiori problemi ambientali dei nostri tempi, eppure i tassi di consumo di imballaggi in plastica sono in costante aumento. Sebbene in molti inneggino al plastic free e critichino la plastica, con argomentazioni spesso più legate alla pancia piuttosto che alla testa, è davvero molto difficile rinunciare a questo materiale così prezioso, come dimostra una recente ricerca dell’IASS sui consumatori tedeschi.
È necessario rinunciare agli imballaggi in plastica?
È necessario rinunciare agli imballaggi in plastica? Ci sono diversi elementi da considerare:
- I packaging in plastica, prima di tutto, stanno diventando sempre più sostenibili. Le aziende produttrici di packaging sono impegnate da anni su molti fronti, sull’eco design – riduzione del peso e quindi della materia prima impiegata e sulla scelta dei polimeri –, su un crescente uso di plastica riciclata nella produzione di nuovi contenitori e sulla riciclabilità dei prodotti conformemente alle indicazioni della UE.
- I packaging in plastica sono i più efficaci per conservare il cibo e ridurre lo spreco alimentare. Nei paesi in cui si fa scarso uso di imballaggi, ad esempio, si spreca fino al 50% del cibo.
- In termini d’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita la plastica risulta essere uno dei materiali più green. Chris DeArmitt, ad esempio, nel suo libro The Plastics Paradox, ha analizzato 25 studi LCA riscontrando sempre le stesse conclusioni.
- Gli imballaggi di plastica, se correttamente conferiti nella raccolta differenziata, possono continuare ad essere una preziosa risorsa anche oltre il fine vita. Per questo è importante che i consumatori facciano la propria parte, utilizzandoli in maniera consapevole e smaltendoli correttamente, e che si investa per rendere ancora più efficiente il sistema di raccolta e riciclo che, in Italia, è già un’eccellenza a livello europeo.
- Ultimo, ma non per importanza, il tema legato all’igiene e alla sicurezza alimentare che spesso fa preferire gli alimenti imballati a quelli sfusi.
È facile rinunciare alla plastica?: la ricerca dell’IASS
Per la maggioranza dei consumatori è molto difficile rinunciare alla plastica. Come rileva la ricerca condotta da IASS i motivi sono tanti, profondi e ben radicati nella nostra cultura e nelle nostre abitudini, per questo motivo è importante concentrarsi su ciò che è utile fare per tutelare l’ambiente, senza inneggiare e auspicare improbabili se non impossibili rinunce.
L’Institute for Advanced Sustainability Studies (IASS) ha condotto nel 2020 un’ampia ricerca presso i consumatori tedeschi sull’utilizzo degli imballaggi in plastica, con l’intento di trarre conclusioni sull’approccio più efficace per ridurne i rifiuti. Dalla ricerca emerge che sono necessari cambiamenti radicali nelle infrastrutture, ma soprattutto negli stili di vita che richiederebbero un cambio di paradigma culturale ed economico.
Secondo la ricerca condotta da IASS la maggior parte delle persone desidera la riduzione dei rifiuti di imballaggio ma ciò non genera comportamenti adeguati. Infatti, stando ai dati, il 96% dei tedeschi intervistati ha dichiarato di considerare importante ridurre i rifiuti di imballaggio, ma il consumo privato in Germania è in continuo aumento. Nel 2017, la quantità di rifiuti di imballaggi in plastica generati dai consumatori finali è raddoppiata rispetto al 1995.
I 9 motivi per cui è difficile rinunciare agli imballaggi in plastica
I ricercatori hanno identificato nove principali motivi per cui è difficile ridurre l’utilizzo d’imballaggi e packaging in plastica.
IGIENE
Molti partecipanti alla ricerca nutrono riserve sulle proprietà igieniche degli espositori di merci non imballate a libero accesso, sull’uso di contenitori portati da casa e, più in generale, sulle soluzioni di imballaggio riutilizzabile.
PREZZO
In generale, gli alimenti confezionati nella plastica sono preferiti perché risultano più convenienti di quelli imballati con altri materiali.
COMODITÀ
L’acquisto di generi alimentari in un negozio a confezione zero viene percepito dai consumatori come scomodo a causa di un’esperienza di acquisto che richiede più tempo, una gamma di prodotti limitata e la necessità di portare con sé contenitori tutto il giorno. Inoltre, il concetto di imballaggio zero richiederebbe anche dei cambiamenti nello stile di vita e nelle abitudini culinarie dei consumatori, che dovrebbero abituarsi a una durata di conservazione più breve e a non avere nessun promemoria relativo alla data di scadenza degli alimenti, aumentando così il già grave problema dello spreco alimentare.
ABITUDINI
L’influenza delle abitudini sui comportamenti legati all’uso della plastica sembra essere uno dei maggiori ostacoli quando si tratta di ridurne l’utilizzo. Non sorprende dunque che molti abbiano dichiarato di dimenticare di portare con sé le borse riutilizzabili e di finire per questo motivo a prediligere le buste di plastica al momento dell’acquisto.
SCARSA INFORMAZIONE
I consumatori sono spesso incerti sulle alternative a disposizione e su quali tipi di imballaggi siano più sostenibili.
CONVENZIONI SOCIALI
Sebbene in molti guardino alla plastica con sospetto, il suo consumo quotidiano è un comportamento standard socialmente accettato.
PERCEZIONE DELLA RESPONSABILITÀ
I politici e le aziende attendono segnali “dal basso verso l’alto”, mentre le persone si considerano impotenti e attribuiscono le responsabilità “al vertice”. Secondo gli intervistati, sia i consumatori che l’industria hanno la responsabilità di risolvere il “problema della plastica”.
CONSUMISMO
La plastica ha gettato le giuste premesse per il commercio globale e il consumismo, diventando sinonimo di prosperità, democratizzazione dei consumi e del concetto di vita moderna.
MODELLO ECONOMICO
La nostra società si basa su una crescita economica costante che implica un continuo aumento dei consumi. Le aspirazioni di crescita economica rappresentano un importante ostacolo alla riduzione dei rifiuti di plastica.
Com’è facilmente comprensibile dai risultati della ricerca, rinunciare agli imballaggi in plastica non è per niente facile. Le motivazioni alla base di queste difficoltà sono molteplici e chiamano in causa fattori sociali, economici e personali. Ma forse, la domanda corretta da porsi è un’altra: è giusto e necessario rinunciare agli imballaggi di plastica?