Il Plastic Free è utopia, il Plastic Waste Free è la soluzione

Il Plastic Free è utopia, il Plastic Waste Free è la soluzione

Il Plastic Free è utopia, il Plastic Waste Free è la soluzione 8001 4501 Lorenzo Segale

Chi sapeva che il terzo produttore al mondo di CO2, subito dopo i prevedibili Cina e Stati e Uniti, è lo spreco alimentare? Eppure nel dibattito sulla sostenibilità si lanciano sempre i soliti anatemi, mentre la gravità e il peso ambientale del food waste non vengono percepiti come dovrebbero. Solo in Italia lo spreco alimentare genera emissioni di CO2 equivalenti a quelle di 2 milioni di automobili, ma la narrazione comune preferisce puntare il dito e accendere i riflettori su altri fattori dell’inquinamento ambientale, fornendo una visione distorta del problema.

Il rapporto tra imballaggi, spreco alimentare e sostenibilità è stato oggetto del convegno “Il riciclo delle vaschette in plastica, un’opportunità per contrastare lo spreco e alimentare la sostenibilità” tenutosi nel contesto della recente manifestazione Ecomondo – The Green Technology Expo. In tale occasione è stato da più parti evidenziato come gli imballaggi in plastica allunghino la vita dei prodotti e contribuiscano efficacemente a combattere il gravoso problema dello spreco alimentare; eppure, come spiega Claudio Mazzini, Responsabile Settore Freschissimi Coop, “il consumatore percepisce lo sfuso come più green”. “Per questo motivo”, aggiunge Mazzini, “serve investire in analisi obiettive che dimostrino come un imballaggio efficace allunga la shelf life e può essere anche più sostenibile dello sfuso,” andando così a sfatare i pregiudizi che ruotano attorno al packaging. Anche Massimo Marino di DSS Sustainable Solutions ha messo in luce l’importanza degli imballaggi in plastica nella lotta al food waste: “Lo spreco del cibo produce generalmente molta più CO2 dell’imballaggio in plastica fatto per contenerlo (…)”. Dello stesso avviso Simona Caselli, Presidente AREFLH – Assemblea delle regioni delle reti ortofrutticole europee, che ha spiegato come “scegliere un imballaggio errato significa rischiare di gettare moltissimo prodotto. (…) Per confezionare l’ortofrutta abbiamo ancora bisogno delle plastiche: ok a più materiale riciclato e innovazione ma niente demonizzazioni”. La Dottoressa Caselli ha inoltre ricordato come “per far arrivare integra una pesca dall’Italia alla Germania non ci sono alternative alla attuali confezioni: l’export è essenziale per raggiungere popolazioni che non consumano abbastanza ortofrutta e ne hanno bisogno per diete più sane”. Sul tema della preservazione della qualità dell’ortofrutta italiana anche Marco Lucchini, Segretario generale Banco Alimentare: “un frutto che arriva sul mercato con una minima ammaccatura presto si deteriora e quindi viene scartato (e crea un danno d’immagine)”.

Dalle parole dei protagonisti del convegno è parso evidente che gli imballaggi in plastica restino attualmente un’arma efficace per combattere l’annoso problema dello spreco alimentare. La demonizzazione della plastica, anche quando progettata, utilizzata e smaltita in modo appropriato, risulta non solo insensata ma controproducente per la qualità della vita, infatti. “Se l’idea di Bruxelles è ‘No plastica no imballaggio, utilizziamo lo sfuso’ AREFLH dice <<NO>>” chiosa Simona Caselli. “Le norme devono considerare la complessità del sistema e la sostenibilità globale, compresa la tutela della salute”. Ciò che serve realmente in termini di sostenibilità è puntare al riciclo degli imballaggi in plastica e non alla loro eliminazione: a tal proposito è prezioso il contributo di COREPLA che, come ci spiega il suo Presidente, Giorgio Quagliolo, è “l’unico sistema al mondo che porta a riciclo oltre 30 prodotti frutto della raccolta differenziata della plastica”. COREPLA per il prossimo anno si è posta come obiettivo “10.000 tonnellate di vaschette riciclate”.

I temi e le argomentazioni emersi durante il convegno sono stati brillantemente ripresi dall’intervento di Augusto Bianchini dell’Università di Bologna, che ha così sintetizzato le parole degli esperti coinvolti: “Il Plastic Free è utopia, Plastic Waste Free è la soluzione”.

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