Il rapporto di sostenibilità recentemente pubblicato da COREPLA dimostra, con i numeri, che la realtà sul riciclo degli imballaggi in plastica è tutt’altro che negativa. Nel corso del 2023, oltre un milione di tonnellate di imballaggi in plastica sono stati avviati al riciclo, grazie soprattutto alla raccolta differenziata urbana. Questo enorme risultato ha permesso dirisparmiare 533.000 tonnellate di plastica vergine: un valore importante, che sottolinea quanto il riciclo sia una risorsa strategica per ridurre la dipendenza dalle materie prime vergini.
Il processo di riciclo, oltre a ridurre il consumo di risorse naturali, richiede meno energia rispetto alla produzione di nuova plastica. Nel 2023 il risparmio energetico ottenuto è stato significativo: 11.150 GWh, una quantità che copre circa il 3% dell’intero fabbisogno energetico annuale italiano.
Ma non tutti gli imballaggi possono essere riciclati con le tecnologie attuali: una parte viene destinata a recupero energetico. Nel 2023 gli imballaggi in plastica trasformati in energia e calore sono stati 513.329 tonnellate, pari al consumo annuo di energia elettrica di circa 25.352 famiglie italiane e al consumo annuo di gas naturale di circa 9.490 famiglie.
Il rapporto Corepla rileva inoltre che il 2023 ha segnato una riduzione nei consumi di imballaggi in plastica in Italia, scesi del 3,6% rispetto all’anno precedente.
Un altro effetto tangibile del riciclo è il risparmio di spazio in discarica. Nel 2023, il recupero degli imballaggi in plastica ha evitato che quasi 40 milioni di metri cubi di rifiuti finissero in discarica: una quantità equivalente a 33 discariche di medie dimensioni, o a 42 volte il volume del Colosseo. Questo risultato non solo riduce l’impatto ambientale delle discariche, ma contribuisce a liberare spazio per altre esigenze.
L’impegno per il riciclo si traduce in un beneficio diretto per il clima. Grazie al recupero e alla trasformazione degli imballaggi in plastica, le emissioni di CO2eq evitate nel 2023 sono state paragonabili a quelle prodotte da 1.043 voli andata e ritorno tra Roma e Tokyo. È un dato che ci ricorda come ogni gesto per favorire il riciclo contribuisca concretamente alla riduzione delle emissioni.
Le aziende di Profood e i loro prodotti, sono un elemento fondamentale di questa filiera dal momento che gli imballaggi per alimenti realizzati in PET contengono mediamente già il 70% di materiale riciclato. Inoltre sono stati avviati progetti per il riciclo del polistirolo che si sono concretizzati nella realizzazione di vassoi per la carne, vasetti per lo yogurt e bicchieri per i distributori automatici di bevande.
L’obiettivo a cui tendere è il cosiddetto closed loop, o ciclo chiuso, dove un imballaggio per alimenti torna a svolgere la stessa funzione dopo essere stato riciclato, in linea con i principi dell’economia circolare.
Per cui gli imballaggi per alimenti in plastica, spesso considerati un problema, si stanno trasformando in una risorsa sempre più sostenibile grazie al progresso tecnologico e all’impegno condiviso di industria e cittadini. Il Rapporto di COREPLA non solo fotografa i risultati raggiunti, ma offre una visione positiva per il futuro: un’economia dove la plastica non è più sinonimo di spreco, ma di opportunità.
Siamo sulla strada giusta, ma il lavoro da fare è ancora tanto. Ogni scelta, dalla raccolta differenziata all’uso responsabile dei materiali, ci avvicina a un futuro più sostenibile.